CANTINA DI VENOSA
Buongiorno a tutti!! è con immenso piacere che vi mostro questa splendida e spumeggiante collaborazione con la Cantina di Venosa.
VIGNALI AGLIANICO DEL VUTURE :Ottenuto dalla selezione di uve Aglianico,provenienti da vigneti coltivati in terreni di origine vulcanica e vinificate nel rispetto dell'antica tradizione enlogica.Di colore rosso rubino intenso,bouquet vinoso e persistente,dal gusto sapido,armonico e gradevolmente tennico.Consigliato con primi piatti saporiti,arrosto di carni bianche e rosse,salumi e formaggi stagionati.
TERRE DI ORAZIO AGLIANICO DEL VUTURE:Ottenuto dall'omonimo vitigno per secolare tradizione coltivato sulle fresche e fertili colline di venosa.
La qualità ed il pregio delle migliori uve,vinificate con tecnologia all'avanguardia,hanno conferitoal vino particolari caratteristiche di tipicità,finezza ed eleganza completate con opportuni processi di affinamento in piccole botti di rovere francese e di slovenia.
TERRE D'ORAZIO DRY MUSCAT :Il moscato è probabilmente tra i vitigni più storici di tutti e spesso utilizzato per fare dei vini dolci ed anche spumanti.
Questo invece è un Moscato secco che proviene dalle colline vulcaniche di Venosa ed è un prodotto con uno stile completamente diverso ed assai unico,pieno ed avvolgente.
Affascinante come vino da meditazione,si abbina benissimo anche a pietanze quali:prosciutto e melone,crostacei e le cucine speziate e piccanti.
www.cantinadivenosa.it
Cantina di Venosa S.c.a r.l.
Via Appia - C.DA Vignali
Venosa (PZ)
Tel. +39 0972 36702
Fax +39 0972 35891
info@cantinadivenosa.it
Buongiorno a tutti!! è con immenso piacere che vi mostro questa splendida e spumeggiante collaborazione con la Cantina di Venosa.
Azienda
Venosa è un paese che sorge a nord della Lucania ed è famosa per aver dato i natali ad Orazio e al principe Carlo Gesualdo da Venosa. Emblema di storia ed arte, Venosa vanta un settore di cultura largamente diffuso ed apprezzato, quello del vino lucano per eccellenza, l'Aglianico.
Un vino dal Colore rosso rubino intenso con riflessi granati, profumo delicato di frutti neri maturi, sapore inconfondibile, sapido e armonico che hanno sedotto grandi personaggi del passato, tra i quali Carlo D' Angiò e Papa Paolo III Farnese, ed esperti del settore: è l'AGLIANICO del VULTURE , un vino DOC che ha oltre 2000 anni di storia e che rappresenta il connubio perfetto tra la ricca ed equilibrata composizione del terreno di origine vulcanica (Vulture è appunto il vulcano sul cui suolo viene coltivato il vitigno che lo genera) e la fortunata esposizione climatica delle dolci colline di Venosa. Venosa: una ridente città, ricca di storia e di arte, molti monumenti di epoca romana , centro che ha dato i natali al poeta Orazio Flacco e al principe Carlo Gesualdo (da Venosa) madrigalista
Una tra le più rinomate aziende vinicole del Mezzogiorno è la CANTINA di VENOSA, azienda dell'omonima città lucana. La Cantina di Venosa, fu costituita nel 1957, da n° 27 soci promotori, la volontà, la costanza, la capacità di aggregazione di questo gruppo di viticoltori ha fatto si che oggi la Cantina conta 500 soci, con una superficie di 900 ettari circa, la maggior parte nel Comune di Venosa che è il maggior produttore di uva Aglianico della zona del Vulture. Gli impianti di cui dispone sono all'avanguardia, ma tecnica, amore e cura sono quelli della tradizione: attenta gestione dei soci nelle operazioni di vendemmia, selezione delle uve migliori, attenzione nelle fasi di macerazione e fermentazione, meticolosità nelle fasi di affinamento, in cui l'Aglianico viene trasferito in carati di rovere francesi e Slavonia, per ottenere la qualità superiore per cui eccelle. L'Aglianico sarebbe stato introdotto in Italia dai Greci, all'epoca della fondazione di Cuma o poco più tardi, mentre la trasformazione del nome Hellenica in Hellanica e quindi in Aglianico deve farsi risalire alla fine del XV secolo, al tempo del dominio degli Aragona nel Regno di Napoli. Raffinatezza e delicatezza sia nel gusto sia nel profumo contraddistinguono l'uva, che è possibile cogliere nel vitigno coltivato sui terreni collinari del Vulture, requisiti che hanno riconosciuto all'Aglianico del Vulture la Denominazione di Origine Controllata.
A questo si aggiungano la robustezza della gradazione alcolica che generalmente è al di sopra del valore minimo (11,5), la acidità totale che gli conferisce un sapore fresco e gradevole, e l'elevato tenore della glicerina che lo rende morbido nel gusto. La punta di Diamante dell'Azienda è il Carato Venusio, Aglianico del Vulture DOC, dal colore rosso rubino, intenso e vellutato, dal profumo delicato e dal sapore asciutto, compagno di piatti forti come arrosti e formaggi stagionati, che ne esaltano il gusto e lo confermano tra i rinomati vini prodotti nell'Area del Vulture. A Seguire l'ampia selezione degli altri vini: il Madrigale di Gesualdo Aglianico del Vulture DOC, Terre di Orazio Aglianico del Vulture DOC, Terre di Orazio Dry Muscat , Vignali Igt Rosso, Vignali Igt Rosato, Vignali Igt Bianco, Vignali Spumante Dolce Moscato.
Un vino dal Colore rosso rubino intenso con riflessi granati, profumo delicato di frutti neri maturi, sapore inconfondibile, sapido e armonico che hanno sedotto grandi personaggi del passato, tra i quali Carlo D' Angiò e Papa Paolo III Farnese, ed esperti del settore: è l'AGLIANICO del VULTURE , un vino DOC che ha oltre 2000 anni di storia e che rappresenta il connubio perfetto tra la ricca ed equilibrata composizione del terreno di origine vulcanica (Vulture è appunto il vulcano sul cui suolo viene coltivato il vitigno che lo genera) e la fortunata esposizione climatica delle dolci colline di Venosa. Venosa: una ridente città, ricca di storia e di arte, molti monumenti di epoca romana , centro che ha dato i natali al poeta Orazio Flacco e al principe Carlo Gesualdo (da Venosa) madrigalista
Una tra le più rinomate aziende vinicole del Mezzogiorno è la CANTINA di VENOSA, azienda dell'omonima città lucana. La Cantina di Venosa, fu costituita nel 1957, da n° 27 soci promotori, la volontà, la costanza, la capacità di aggregazione di questo gruppo di viticoltori ha fatto si che oggi la Cantina conta 500 soci, con una superficie di 900 ettari circa, la maggior parte nel Comune di Venosa che è il maggior produttore di uva Aglianico della zona del Vulture. Gli impianti di cui dispone sono all'avanguardia, ma tecnica, amore e cura sono quelli della tradizione: attenta gestione dei soci nelle operazioni di vendemmia, selezione delle uve migliori, attenzione nelle fasi di macerazione e fermentazione, meticolosità nelle fasi di affinamento, in cui l'Aglianico viene trasferito in carati di rovere francesi e Slavonia, per ottenere la qualità superiore per cui eccelle. L'Aglianico sarebbe stato introdotto in Italia dai Greci, all'epoca della fondazione di Cuma o poco più tardi, mentre la trasformazione del nome Hellenica in Hellanica e quindi in Aglianico deve farsi risalire alla fine del XV secolo, al tempo del dominio degli Aragona nel Regno di Napoli. Raffinatezza e delicatezza sia nel gusto sia nel profumo contraddistinguono l'uva, che è possibile cogliere nel vitigno coltivato sui terreni collinari del Vulture, requisiti che hanno riconosciuto all'Aglianico del Vulture la Denominazione di Origine Controllata.
A questo si aggiungano la robustezza della gradazione alcolica che generalmente è al di sopra del valore minimo (11,5), la acidità totale che gli conferisce un sapore fresco e gradevole, e l'elevato tenore della glicerina che lo rende morbido nel gusto. La punta di Diamante dell'Azienda è il Carato Venusio, Aglianico del Vulture DOC, dal colore rosso rubino, intenso e vellutato, dal profumo delicato e dal sapore asciutto, compagno di piatti forti come arrosti e formaggi stagionati, che ne esaltano il gusto e lo confermano tra i rinomati vini prodotti nell'Area del Vulture. A Seguire l'ampia selezione degli altri vini: il Madrigale di Gesualdo Aglianico del Vulture DOC, Terre di Orazio Aglianico del Vulture DOC, Terre di Orazio Dry Muscat , Vignali Igt Rosso, Vignali Igt Rosato, Vignali Igt Bianco, Vignali Spumante Dolce Moscato.
Vigneti
Il tempo e le vicende geologiche hanno regalato ai terreni intorno all'antico vulcano della Basilicata e a quelli immediatamente circostanti le condizioni pedo-climatiche necessarie affinché le uve del prezioso vitigno possano acquisire con la maturazione quelle caratteristiche uniche che fanno dell'Aglianico del Vulture un prodotto unico, profondamente legato al suo territorio e non riproducibile lontano da esso. Ma questo ancora non basta: la strada, dal grappolo alla bottiglia, è ancora lunga. Entra qui in gioco la mano dell'uomo, che deve attuare, con la sapienza derivante da secoli di storia tanto quanto dagli studi e dalle valutazioni più moderni, tutti i processi necessari affinché gli acini di uva diventino vino.
Le caratteristiche peculiari dell'Aglianico derivano, innanzitutto, da una serie di requisiti e da principi fondamentali delle tecniche vitivinicole: fattori questi in grado di influire su quelle che saranno le caratteristiche finali dei grappoli e quindi, del vino. Tra questi, le produzioni per ettaro (60/70 ql per ettaro), le produzioni per pianta (Kg 1,5 per pianta), lo stato sanitario delle uve, il grado di maturazione, le tecniche di raccolta e di vinificazione. L'Aglianico, come ogni vino rosso, è il prodotto della fermentazione alcolica del mosto e dlla dispersione dei suoi componenti: delle parti solide dell'uva, in particolare delle bucce e dei vinaccioli. Nella fase di macerazione la dispersione di tali componenti conferisce al vino rosso elementi caratteristici come colore, struttura, corpo, sapore ed aroma. La macerazione, dunque, è la fase qualificante per il futuro vino rosso.
Le caratteristiche peculiari dell'Aglianico derivano, innanzitutto, da una serie di requisiti e da principi fondamentali delle tecniche vitivinicole: fattori questi in grado di influire su quelle che saranno le caratteristiche finali dei grappoli e quindi, del vino. Tra questi, le produzioni per ettaro (60/70 ql per ettaro), le produzioni per pianta (Kg 1,5 per pianta), lo stato sanitario delle uve, il grado di maturazione, le tecniche di raccolta e di vinificazione. L'Aglianico, come ogni vino rosso, è il prodotto della fermentazione alcolica del mosto e dlla dispersione dei suoi componenti: delle parti solide dell'uva, in particolare delle bucce e dei vinaccioli. Nella fase di macerazione la dispersione di tali componenti conferisce al vino rosso elementi caratteristici come colore, struttura, corpo, sapore ed aroma. La macerazione, dunque, è la fase qualificante per il futuro vino rosso.
Prodotti
Linea classica La linea classica di Cantina di Venosa | Linea tradizionale Le "Terre di Orazio". I classici vini nelle "varianti" Aglianico, Aglianico Rosè, Dry Muscat, Grappa che costituiscono la nostra linea tradizionale. | ||
Linea topline Il top della nostra produzione. Nomi che oramai fanno parte della storia enologica italiana. Carato, D'Avalos di Gesualdo e Gesualdo da Venosa sono il fiore all'occhiello della nostra riserva enologica. | Linea spumanti Gli spumanti non potevano essere esclusi dalla nostra produzione. Il metodo è quello "antico" dei nostri "cantinieri". Pigiatura e diraspatura delle uve, trasferimento del pigiato in piccoli fermentini e breve macerazione pellicolare con inoculo di enzimi e lieviti selezionati a temperatura controllata di 22° C. | ||
Distillati |
Aglianico
L'Aglianico è un vitigno antichissimo. Il più noto ed importanti di tutti è certamente il poeta latino Orazio, con il suo 'NUNC EST BIBENDUM".
L'uva e il vino sono sempre stati un elemento fortemente caratterizzante per l'area del Vulture e per la Basilicata in generale. I Romani concessero alla colonia di Venosa di coniare una moneta in bronzo raffigurante Dioniso, divinità fortemente legata alla terra e alla vite, poi assorbita dal culto di Bacco. In tempi storici molto più recenti, nel 1629, si trovano tracce di un tal vino Melfìacum di cui parla Prospero Rendella nel suo "TRACTATUS DE VINEA VINDEMIA ET VINO". Con un altro grande balzo storico si arriva al 1909, quando, secondo il Carlucci, nella Basilicata era degna di menzione la zona del Vulture, ove i fertili versanti, orientale e di Mezzogiorno, erano coperti da fiorenti vigneti costituiti quasi esclusivamente da Aglianico; e questo vitigno non era solo coltivato sui declivi di questo vulcano spento, ma pure in tutta la provincia, più o meno a seconda i siti: su 124 Comuni, costituenti la Basilicata, veniva allevate in 104 ed in 40 di questi gli erano destinate rilevanti estensioni. E di qui, fino ai giorni nostri, all'in'estitura della denominazione di origine controllata, nel 1971, e alla nuova avventura dell'Aglianco, prodotto di lusso sulle tavole italiane e straniere.
L'uva e il vino sono sempre stati un elemento fortemente caratterizzante per l'area del Vulture e per la Basilicata in generale. I Romani concessero alla colonia di Venosa di coniare una moneta in bronzo raffigurante Dioniso, divinità fortemente legata alla terra e alla vite, poi assorbita dal culto di Bacco. In tempi storici molto più recenti, nel 1629, si trovano tracce di un tal vino Melfìacum di cui parla Prospero Rendella nel suo "TRACTATUS DE VINEA VINDEMIA ET VINO". Con un altro grande balzo storico si arriva al 1909, quando, secondo il Carlucci, nella Basilicata era degna di menzione la zona del Vulture, ove i fertili versanti, orientale e di Mezzogiorno, erano coperti da fiorenti vigneti costituiti quasi esclusivamente da Aglianico; e questo vitigno non era solo coltivato sui declivi di questo vulcano spento, ma pure in tutta la provincia, più o meno a seconda i siti: su 124 Comuni, costituenti la Basilicata, veniva allevate in 104 ed in 40 di questi gli erano destinate rilevanti estensioni. E di qui, fino ai giorni nostri, all'in'estitura della denominazione di origine controllata, nel 1971, e alla nuova avventura dell'Aglianco, prodotto di lusso sulle tavole italiane e straniere.
Dalle foto potete vedere ciò che gentilmente mi ha offerto l'azienda tre splendide bottiglie che utilizzerò per occasioni speciali ,ma anche per arricchire le mie ricette ,infatti come dicono molti chef di utilizzare un buon vino per insaporire i piatti ...ora vi mostrerò i tre vini che avrò modo di sorseggiare ,per la gioia di mio marito,in seguito vi mostrerò delle ricettine abbinate ad ogni vino.
L'uva e il vino sono sempre stati un elemento fortemente caratterizzante per l'area del Vulture e per la Basilicata in generale. I Romani concessero alla colonia di Venosa di coniare una moneta in bronzo raffigurante Dioniso, divinità fortemente legata alla terra e alla vite, poi assorbita dal culto di Bacco. In tempi storici molto più recenti, nel 1629, si trovano tracce di un tal vino Melfìacum di cui parla Prospero Rendella nel suo "TRACTATUS DE VINEA VINDEMIA ET VINO". Con un altro grande balzo storico si arriva al 1909, quando, secondo il Carlucci, nella Basilicata era degna di menzione la zona del Vulture, ove i fertili versanti, orientale e di Mezzogiorno, erano coperti da fiorenti vigneti costituiti quasi esclusivamente da Aglianico; e questo vitigno non era solo coltivato sui declivi di questo vulcano spento, ma pure in tutta la provincia, più o meno a seconda i siti: su 124 Comuni, costituenti la Basilicata, veniva allevate in 104 ed in 40 di questi gli erano destinate rilevanti estensioni. E di qui, fino ai giorni nostri, all'in'estitura della denominazione di origine controllata, nel 1971, e alla nuova avventura dell'Aglianco, prodotto di lusso sulle tavole italiane e straniere.
L'uva e il vino sono sempre stati un elemento fortemente caratterizzante per l'area del Vulture e per la Basilicata in generale. I Romani concessero alla colonia di Venosa di coniare una moneta in bronzo raffigurante Dioniso, divinità fortemente legata alla terra e alla vite, poi assorbita dal culto di Bacco. In tempi storici molto più recenti, nel 1629, si trovano tracce di un tal vino Melfìacum di cui parla Prospero Rendella nel suo "TRACTATUS DE VINEA VINDEMIA ET VINO". Con un altro grande balzo storico si arriva al 1909, quando, secondo il Carlucci, nella Basilicata era degna di menzione la zona del Vulture, ove i fertili versanti, orientale e di Mezzogiorno, erano coperti da fiorenti vigneti costituiti quasi esclusivamente da Aglianico; e questo vitigno non era solo coltivato sui declivi di questo vulcano spento, ma pure in tutta la provincia, più o meno a seconda i siti: su 124 Comuni, costituenti la Basilicata, veniva allevate in 104 ed in 40 di questi gli erano destinate rilevanti estensioni. E di qui, fino ai giorni nostri, all'in'estitura della denominazione di origine controllata, nel 1971, e alla nuova avventura dell'Aglianco, prodotto di lusso sulle tavole italiane e straniere.
Dalle foto potete vedere ciò che gentilmente mi ha offerto l'azienda tre splendide bottiglie che utilizzerò per occasioni speciali ,ma anche per arricchire le mie ricette ,infatti come dicono molti chef di utilizzare un buon vino per insaporire i piatti ...ora vi mostrerò i tre vini che avrò modo di sorseggiare ,per la gioia di mio marito,in seguito vi mostrerò delle ricettine abbinate ad ogni vino.
TERRE DI ORAZIO AGLIANICO DEL VUTURE:Ottenuto dall'omonimo vitigno per secolare tradizione coltivato sulle fresche e fertili colline di venosa.
La qualità ed il pregio delle migliori uve,vinificate con tecnologia all'avanguardia,hanno conferitoal vino particolari caratteristiche di tipicità,finezza ed eleganza completate con opportuni processi di affinamento in piccole botti di rovere francese e di slovenia.
TERRE D'ORAZIO DRY MUSCAT :Il moscato è probabilmente tra i vitigni più storici di tutti e spesso utilizzato per fare dei vini dolci ed anche spumanti.
Questo invece è un Moscato secco che proviene dalle colline vulcaniche di Venosa ed è un prodotto con uno stile completamente diverso ed assai unico,pieno ed avvolgente.
Affascinante come vino da meditazione,si abbina benissimo anche a pietanze quali:prosciutto e melone,crostacei e le cucine speziate e piccanti.
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Cantina di Venosa S.c.a r.l.
Via Appia - C.DA Vignali
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Tel. +39 0972 36702
Fax +39 0972 35891
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